Vorrei salutare quest’anno con dei versi,
Proprio come ho già fatto precedentemente.
Questa volta, però, si tratta di un saluto prolungato;
Poiché la mia mente è grondante di ricordi
Che necessitano di essere stilati.
Si è trattato di un anno ricco di cambiamenti ed emozioni genuine,
Ma ciò che mi ha colpito più di qualsiasi egocentrica evoluzione
È la prodigiosa potenza dell’amicizia,
La quale ho sempre trattato con superficiale apatia.
Quest’anno ho capito l’essenzialità di avere qualcuno accanto,
E ho scoperto che l’amore non è poi così grossolano,
E che i sentimenti, è vero, sono difficili da ostacolare.
Quest’anno mi sono distanziata dai mostri del passato,
Anche dai rapporti tossici che mi avevano quasi annullato.
Il mio nome, lo dico sempre, è stato saggiamente azzeccato,
Poiché continuo a sbagliare e rinascere, ogni volta più raziocinante.
Quest’anno ho scalato montagne e sono scivolata sui punti più ripidi,
Ma ogni sconfitta è un’occasione per prosperare
E continuare il cammino con insormontabile pertinacia.
Per l’anno che viene non mi auguro niente di speciale,
Vorrei restare la me del presente: un po’ seria, un po’ demente,
Vorrei riuscire a preservare il sorriso e la spassionatezza,
Mentre insisto sul rincorrere quella maledetta felicità.
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